Le attività oltrefrontiera. Le rilevazioni del quadro RW
Le statistiche fiscali pubblicate ieri dal dipartimento delle Finanze fotografano anche la ricchezza detenuta all’estero dai contribuenti italiani. In particolare, i dati elencati nelle tabelle relative alle dichiarazioni dei redditi 2011 si riferiscono a investimenti all’estero monitorati tramite il quadro RW: un patrimonio da quasi 35 miliardi di euro.
Inoltre, il Dipartimento ha fornito i dati sui beni mobili e immobili detenuti oltreconfine e indicati dai contribuenti nel quadro RM delle dichiarazioni dei redditi ai fini del pagamento l’Ivie (Imposta sul valore degli immobili situati all’estero) e l’Ivafe (Imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero).
Dunque, il valore dei conti correnti e depositi esteri è pari a 3,6 miliardi di euro.
Mediamente i 42.966 contribuenti che li hanno dichiarati nel 2011 hanno aperto fuori dal territorio nazionali conti per 84.560 euro. Le attività finanziarie estere, appartenenti a 35.825 contribuentui italiani, valgono invece 12,8 miliardi di euro (per una media di 357mila euro)….
di M. Bel. – Il Sole24 Ore
Il momento è epocale.
Come sempre l’Italia si muove prudentemente, lentamente, riservatamente.
E diffidente.
Da quasi un quarto di secolo l’investimento estero è possibile, liberamente, per tutti i residenti.
Per un quarto di secolo il quadro RW era uno sconosciuto e nessuno lo compilava.
Questa è la stranezza.
Non è “stranezza” avere investimenti esteri. Anzi.
Quanto è credibile avere un immobile all’estero e non avere nello stesso Paese contemporaneamente un conto corrente? Le spese condominiali e le imposte sulla casa come si pagano?
Questa è stranezza ….