Capitali all’estero, Letta scopre le carte sulla sanatoria con emendamento alla manovra
Niente carcere e sanzioni ridotte per chi denuncia i capitali ancora detenuti all’estero. Il governo Letta conferma le linee guida della sanatoria trapelate nei mesi scorsi e punta anche alla legge di Stabilità per renderla operativa. I dettagli sono contenuti in una bozza di emendamento dell’esecutivo alla manovra secondo il quale l’autore delle violazioni, per aderire alla sanatoria, dovrà indicare spontaneamente all’amministrazione finanziaria “tutti gli investimenti e tutte le attività di natura finanziaria costituiti o detenuti all’estero, anche indirettamente o per interposta persona”. Per i reati più gravi resta comunque la pena detentiva, che però sarà dimezzata.
Nel caso in cui il proprietario di capitali all’estero abbia ricevuto un avviso di accertamento, le somme dovranno essere versate in un’unica soluzione entro il termine per il ricorso (60 giorni) o, nel caso di accertamento con adesione, entro 20 giorni dalla scrittura dell’atto. Inoltre dovranno essere pagate tutte le somme dovute, in base all’atto di contestazione o al provvedimento di irrogazione delle sanzioni per le violazioni e gli obblighi di dichiarazione. La procedura di collaborazione volontaria potrà essere attivata fino al 30 settembre 2016….
di Redazione Il Fatto Quotidiano
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