Il professionista «certifica» le attività
La voluntary disclosure è destinata ad uscire rapidamente dalla fase sperimentale per diventare una procedura standard, come avviene negli altri Paesi a fiscalità evoluta e come auspicato anche dall’Ocse.
Le leggi vigenti sono già adatte a consentire al contribuente di autodenunciarsi pagando, senza sconti, tutte le imposte evase ed ottenendo l’applicazione di una sanzione ridotta in considerazione del suo atteggiamento collaborativo. Esiste infatti la possibilità di “rottamare” sia i processi verbali di constatazione (articolo 5 bis del Dlgs n. 218/1997) sia gli atti di contestazione delle sanzioni (articolo 16, comma 3 del Dlgs n. 471/1997) che saranno emanati dagli uffici in seguito alla denuncia spontanea del contribuente.
Inoltre, la legge (articolo 7, comma 4, Dlgs n. 471/1997) prevede la possibilità degli Uffici di ridurre la sanzione fino alla metà del minimo qualora sia manifesta la sproporzione fra l’entità del tributo cui la sanzione si riferisce e la sanzione (caso tipico delle sanzioni sul modulo RW).
Si attendono, però, disposizioni specifiche che formalizzino l’applicazione della riduzione a metà delle sanzioni minime in caso di voluntary disclosure e rendano non punibili i reati tributari (meno gravi) di infedele od omessa dichiarazione, ferma restando la punibilità delle dichiarazioni fraudolente, della falsa fatturazione e della sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte.
Un ruolo fondamentale nella procedura è affidato al professionista che non ha, nel caso, solo la funzione di consulente, ma deve vestire i panni del “verificatore fiscale”. È probabile, del resto, che la richiesta di adesione al programma sia firmata non solo dal contribuente, ma anche dal professionista, a quale viene accollato l’onere di ricostruire le attività detenute nei periodi accertabili, accertando l’origine e la natura dei flussi per definire il regime tributario e gli effettivi beneficiari dei redditi….
di Marco Piazza – Il Sole 24 Ore
leggi su http://24o.it/12YNZp
One thought on “Il professionista «certifica» le attività”