Arriva l’intesa europea sulla tassazione del risparmio per la lotta all’evasione
operazione trasparenza – svizzera permettendo, finira’ l’inviolabilita’ del segreto bancario…
Nel 2013, molti governi europei avevano cominciato a spingere davvero per un sistema unificato di scambio informazioni, ma l’obiettivo richiedeva che anche Lussemburgo e Austria partecipassero. I due paesi legavano il loro assenso all’adesione dei paradisi terzi (Svizzera, Andorra…). Ora l’impiccio s’è quasi sbloccato…
È fatta. Salvo colpi di scena, sarà la prima intesa europea sulla tassazione del risparmio siglata dal 2003 a oggi, la decisione che consentirà all’Unione di compiere un bel passo avanti sulla strada della trasparenza e della lotta all’evasione. L’accordo politico è finalizzato, assicura un fonte del Consiglio Ue, e sarà esplicitato nelle conclusioni di vertice dei capi di stato e di governo di giovedì e venerdì. La decisione formale slitterà alla prima riunione a livello ministeriale (lunedì prossimo), dove passerà come «punto a», chiudendo senza discussione uno dei più difficili e sofferti dossier della storia comunitaria.
Di fatto sarebbe la fine dell’inviolabilità del segreto bancario, prosciugando un mare risale al 2005, ma già dal 2008 si è cominciata a discutere la sua versione rafforzata per chiudere i buchi normativi, estendendo i controlli a fondi di investimento e pensione, nuovi strumenti finanziari e pagamenti effettuati a traverso trust e fondazioni.
L’accordo del 2005 prevedeva che i paesi dell’Ue si scambiassero informazioni sui movimenti dei risparmi, con l’eccezione di Lussemburgo e Austria, che per garantire la riservatezza dei clienti hanno accettato di imporre una ritenuta alla fonte secca del 35% sui rendimenti dei non residenti. In pratica, si poteva rinunciare a un terzo della remunerazione in cambio dell’anonimato. Un piccolo prezzo per chi ha la coscienza sporca. […]
di Marco Zatterin – La Stampa