«Disclosure», spunta l’ipotesi estensione ai capitali in Italia
Mentre il nuovo reato di autoriciclaggio pare avviato a prendere finalmente forma – dopo i tanti stop and go degli ultimi mesi, il provvedimento potrebbe approdare al Consiglio dei ministri di mercoledì – tra le pieghe dell’iter che è in corso al Comitato ristretto istituito alla Camera sul disegno di legge per il rientro dei capitali sta maturando anche un clamoroso raddoppio della voluntary disclosure.
Nei progetti di legge che sono radicati a Montecitorio si sta, infatti, facendo strada l’ipotesi di aprire una via veloce – ma non condonatoria – per l’emersione del nero “storico” occultato in Italia.
Il percorso che porta al possibile “raddoppio” della “vd” (in realtà entrambe le versioni non sono altro che un’applicazione “declinata” dell’istituto stranoto del ravvedimento operoso) parte dalla considerazione che, se lo scopo è rimettere nel circuito dell’economia sana capitali oggi non facilmente utilizzabili, forse allora è l’occasione giusta per dare una chance anche a chi, nel tempo, il nero lo ha occultato in Italia tra cassette di sicurezza e cassaforti. Ipotesi, questa, che non trova smentite ufficiali: «Il problema di armonizzare il trattamento di chi ha trasferito risorse all’estero rispetto a chi lo ha fatto rimanendo tra i confini di casa esiste – dice Giovanni Sanga, il relatore ai progetti di legge passati in carico al Comitato ristretto – e questa è probabilmente l’occasione giusta per risolverlo».
Sanga sottolinea che in ogni caso la nuova versione (o versioni) dell’emersione dei capitali «non sarà un condono, ma un’applicazione aggiornata del ravvedimento operoso. Credo che questo non solo potrebbe sbloccare risorse congelate ed “estraniate” dal sistema economico da tempo, ma anche incontrare la convenienza di chi desidera rimettere in circolo i propri risparmi». […]
di Alessandro Galimberti – Il Sole 24 Ore
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